13 agosto 2008

Su thepiratebay.org e la censura preventiva

Scrivo solo oggi qualche riga sulla questione dell'oscuramento di thepiratebay.org da parte dei DNS dei maggiori ISP italiani, avvenuto il 10/08/2008 o poco prima.
La notizia mi era passata per le mani già da un paio di giorni, ma apparentemente tutto sembrava essere già risolto da parte di TPB e da parte della comunità, che era subito corsa ai ripari trovando le ovvie soluzioni alternative che la rete mette a disposizione.
il logo di The Pirate Bay
Il logo di The Pirate Bay.
Ieri pomeriggio ho potuto quindi, approfondire un po' l'accaduto, sia leggendo il proclama di TPB (important news for italians) insieme ad alcune delle repliche relative,
home page di The Pirate Bay del 13/08/2008
La home page di The Pirate Bay del 13/08/2008.
sia leggendo un po' di post (e relative risposte) in rete: da Punto-Informatico.it, a Sir Arthur's Den, al blog di Daniele Minotti (che ne ha trattato ancora in successivi post), all'analisi tecnica di pseudotecnico:blog.
Ecco alcune idee che mi sono sovvenute, al di là della liceità o meno del sevizio reso da TPB (che al suo interno ospitava anche tracker di software open source, va detto):

  1. chiudere l'accesso ad un sito reindirizzando il DNS "nel vuoto", in modo che la pagina richiesta sembri inesistente o (ai più attenti) irraggiungibile per cause tecniche del pubblicante, mi sembra un metodo inutile, oltreché alquanto ignobile, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista legale;
  2. farlo ora, in un periodo di ferie per gli italici abitanti della penisola, mi sembra alquanto curioso, soprattutto se dovuto a seguito dell'inchiesta che ha portato all'oscuramento di colombo-bt.org il 25 Luglio 2008);
  3. curiosamente, nessun altro grande media (all'infuori di internet, ovviamente!) ha informato sul caso prima del 12/08/2008: chissà perché, invece, se ci sono di mezzo pedofili, tutti i media strombazzino a spron battuto i provvedimenti della magistratura;
  4. perché privare di un servizio che permette anche di delinquere, ma anche no?!?!
    E' come impedire la vendita di coltelli perché permettono di ferire ed uccidere le persone sebbene la maggioranza delle persone li utilizzi come strumento per lavoro (puerile e sterile tentativo, peraltro già provato a Napoli, e fallito miseramente!).
Ultim'ora!

Sembrerebbe che il sequestro preventivo per TPB debba durare anche nel futuro e per qualunque alias dell'indirizzo! Questa davvero mi sembra una richiesta che non sta né in cielo né in terra!

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